mercoledì 2 settembre 2009

Perchè sono prete nella Chiesa Cattolica?

Ogni tanto quando manifesto il mio pensiero che va, per alcuni versi, in senso contrario a quello delle autorità ecclesiastiche, subito ascolto la domanda: "E perché non lasci la Chiesa Cattolica?" Anch'io diverse volte mi sono proposto la stessa questione.

La risposta più ovvia viene dal fatto che questa è la stessa domanda imposta dai diversi dittatori della storia a coloro che si opponevano ai suoi progetti e pensieri: se sei insoddisfatto, perché non te ne vai?. Tutti i regimi totalitari sono basati sull'idea dell'uniformità del pensiero e di opinioni. Dalla corte di Luigi XIV dove il cardinale Richelieu difendeva l'unità di Francia sull'idea di "un re e una fede", ai regimi totalitaristi dei nostri giorni.

L'opposizione è vista come forza che minaccia l'unità, il dissenso è definito come pericolo e la libertà di essere diverso è classificata come reato. Per i potere assolutisti e dittatoriale tutto è loro proprietà personali e esiste soltanto una via per quelli che pensano di un modo diverso: quella della uscita. Normalmente il dissenso è visto come atto di odio, sacrilegio, tradimento e come se l'unico modo di amare qualcuno o qualcosa sia essere totalmente uniformi.

La Chiesa, però, non è un regno del papa, proprietà dei cardinali, neanche dominio dei preti come me. La Chiesa è più grande: è la comunità di coloro che seguono Gesù e cercano di seguire i suoi insegnamenti. Al suo interno esiste l'istituzione che deve gestire questa grande famiglia, mai un dominio o proprietà esclusiva. E come in qualsiasi famiglia, però, esistono modi diversi di pensare, dove si può amare perdutamente i genitori, ma non essere assolutamente d'accordo con loro, dove discutere, parlare, e dire la nostra fa parte del menu giornaliero come la pasta o i dolci.

Naturalmente, esiste un qualcosa che sta alla base del nostro essere cattolici, qualcosa che ci accomuna e questo elemento basico è il Vangelo, sono i dogmi che condividiamo (ma non le loro interpretazioni tendenziose), è il patrimonio della nostra fede. Oltre a tutto questo esiste un oceano di cose che possiamo essere contrari e questa diversità è una vera e propria ricchezza.

Nel mondo bipolare sembra esistere soltanto due strade: contro o favorevole, destra o sinistra, bianco o nero. Esattamente perché credo che la vita va oltre, esistono innumerevoli modi di essere cattolici. Nessuno è meglio dell'altro, nessuno ama la Chiesa più dagli altri, tutti siamo fratelli pure con le nostre vedute diverse. Cosi ha voluto lo stesso Gesù che ha chiamato i suoi apostoli unendo le antitesi e facendo convivere la diversità. Probabilmente a causa di questo, Cristo non ha parlato su tutti gli argomenti, non ha scritto nessun libro, non ha definito tutto, non ha dichiarato qualcosa come "verità inegoziabile" , esattamente per permettere ai suoi seguaci la capacità di scoprire strada facendo la via giusta.

Purtroppo nella nostra struttura attuale di Chiesa esistono soltanto due vie per i cattolici del dissenso: parli apertamente e sei osteggiato, screditato o cacciato via dalle strutture o cerchi di pensare di modo diverso e agire nel silenzio. Ho scelto la seconda strada, perché credo che cosi come un regime non ha il diritto di cacciare via gli oppositori perché sono i suoi cittadini, credo in questa cittadinanza cattolica che nessuno può togliermi. So e resto cattolico apostolico romano perché credo che ho il diritto di esserlo. uscire dalla Chiesa per me sarebbe come riconoscere che il sogno di Gesù è una proprietà di qualcuno e che a causa di questo, se non sono d'accordo con il proprietario di turno, devo andarmene.


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